I MIGLIORI "INSEGUITORI" DEL WRESTLING

 I MIGLIORI "INSEGUITORI" DEL WRESTLING


Ciao a tutti fan del ring e bentornati in un nuovo articolo.
Come avrete letto dal titolo, oggi ho deciso di parlarvi dei più grandi "inseguitori" della storia recente del wrestling; un termine un po' insolito che andrò subito a spiegarvi.
Per "inseguitori" si intendono tutti coloro la cui rincorsa al titolo massimo è stata ben migliore e più ricordata del loro regno da campione, scarso e deludente.
Ci sono molti atleti ad aver raggiunto l'apice della fama e del successo "inseguendo" l'alloro più importante, non riuscendo tuttavia a confermarsi una volta ottenuta la cintura, e oggi sono qui per parlarvi dei più importanti.
Quindi, senza perdere altro tempo, questi sono, senza un ordine particolare, i 5 migliori "inseguitori" della storia recente del wrestling.





- CHRISTIAN

Christian
Una delle superstars più sottovalutate di sempre.
Fin dal suo debutto, era chiaro a tutti quanto Christian fosse abile nella disciplina, mostrando carattere, talento in ring e appeal sul pubblico.
C'era solo un problema: la sua faccia non piaceva a Vince McMahon.
Non sto scherzando: molti addetti ai lavori hanno più volte confessato che il canadese non aveva ricevuto un vero push perchè antipatico "a pelle" al capo della federazione.
Il "Capitan Charisma" riuscì ad affermarsi molto bene nel mid-card, vincendo più volte i Tag Team e l'Intercontinental Championship, regalando sempre ottimi incontri.
Un suo push fu provato nella Ruthless Aggression Era contrapponendolo al campione WWE, John Cena, e diavolo quanto era bravo da cattivo.
Ma nonostante i suoi sforzi, Christian non riuscì a fare sua la cintura sprofondando di nuovo nel mid-card, almeno fino al 2011.
Complice il ritiro di Edge, suo migliore amico, si decise di "pushare" nuovamente il Capitan Charisma, stavolta arrivando fino in fondo.
Gli fu fatto vincere per ben 2 volte il World Heavyweight Championship, generando un regno più dimenticabile dell'altro (il primo durato a malapena 2 giorni, il secondo neanche un mese).
Ma dove Christian riuscì a tirare fuori il meglio di sè fu nella sua rivalità con Randy Orton per riprendersi il titolo massimo: una saga che elevò il Capitan Charisma a livelli mai raggiunti prima e mai eguagliati a fine carriera. 
Come detto, una delle superstars più sottovalutate di sempre che avrebbe sicuramente meritato un trattamento migliore da campione. 





- ADAM PAGE

Adam Page
Da quando è nata la AEW, è innegabile che Adam Page sia stato uno degli atleti più rappresentativi e amati, e considero tutt'oggi la sua rivalità contro Kenny Omega e l'Elite per fare suo il titolo massimo la storyoline meglio riuscita nella storia della federazione di Jacksonville.
Vedere il "Cowboy" dare anima e corpo e mettercela tutta pur di realizzare il suo sogno ha saputo trasmettere al pubblico una passione come pochi altri: non c'era una singola persona che non volesse vederlo campione.
I suoi match, poi, sono qualcosa di epico: pochissimi atleti nel panorama mondiale della disciplina possono vantare il suo talento.
Ma tutta la sua costruzione e il suo carisma andarono via via scemando una volta ottenuta la sua consacrazione.
Forse l'hype generato durante la sua rincorsa al titolo aveva creato aspettative troppo alte per il "Cowboy", il quale si rivelò un campione normalissimo, se non addirittura il peggiore di sempre in AEW.
Una grossa occasione sprecata considerando le doti in ring e la personalità di Adam, ma non c'è niente da fare, con la cintura alla vita Page non aveva mordente, incapace di distinguersi e fare quel passo in più.
Uno dei migliori atleti della storia AEW, e allo stesso tempo uno dei peggiori campioni.





- DOLPH ZIGGLER

Dolph Ziggler
Come per Christian, anche in questo caso parliamo di una delle superstars più sottovalutate di sempre.
Ma c'è di più: questo suo essere sottovalutato fu inserito in maniera molto intelligente all'interno delle sue storyline.
Sempre, e dico sempre, ogni volta che Ziggler andava a caccia di un titolo massimo veniva raccontata la storia di come nessuno credesse in lui e di come nessuno gli riconoscesse le capacità e i meriti che gli spettavano.
Quell' "It should be me" ("Dovevo essere io") pronunciato spesso da Dolph, divenne parte integrante della sua faida con Dean Ambrose per il titolo WWE, e accidenti se funzionava.
La storia del sottovalutato in cerca di riconoscimento aveva un appeal stellare sul pubblico e si poteva, anzi si doveva arrivare fino in fondo, ma purtroppo così non è stato.
Lo "Show Off" può si vantare un titolo del mondo nel suo palmares (conquistato in seguito ad uno degli incassi più memorabili di sempre, coi fan in delirio), ma complice un suo infortunio e quanto poco credibile risultasse con la cintura agli occhi della dirigenza, Dolph fu privato dell'alloro alla sua prima difesa e non fu più in grado di vincerlo nuovamente.
Come midcarder fu più che buono, riuscendo più volte a fare suoi lo United State, Intercontinental e Tag Team Championship, ma credo che con un po' di lavoro e fiducia in più, specialmente considerando le sue abilità all'interno del quadrato, non sarebbe stato niente male neppure come uomo di punta.
Un vero peccato che non ci abbiano riprovato.





- DEAN AMBROSE

Dean Ambrose
Sciolto lo SHIELD, il "Lunatic Fringe" fu il membro che più di tutti faticò ad affermarsi ai piani alti.
Non fraintendetemi, il suo status era comunque molto elevato, ma il suo problema, un po' come quello di tutti i componenti di questa lista, era quello di essere troppo grande per il mid-card e i titoli secondari e troppo poco per diventare l'uomo di punta.
Nel frattempo sia Roman Reigns che Seth Rollins furono premiati con l'alloro massimo, lasciando Dean sempre un passo indietro.
Ricorderete come fu proprio il "Big Dog" a batterlo nella finale di Survivor Series 2015 per assegnare il vacante WWE Championship, o a quanto ci andò vicino nella Royal Roumble del 2016 venendo però eliminato all'ultimo momento da Triple H.
Pazzesca fu poi la faida con Seth Rollins, suo rivale storico, per il titolo massimo: i due diedero vita ad incontri mozzafiato, sentiti e pieni di phatos. Si percepisce la voglia di Dean Ambrose tanto di vendicarsi sull' "architetto" quanto di far sua la cintura ma di nuovo, non ci fu niente da fare.
Ma proprio quando tutte le speranze sembravano svanite ecco arrivare Money in the Bank 2016, evento in cui il "Lunatic Fringe" riuscì prima a far sua la valigetta e poi ad incassarla poco dopo su uno stremato Seth Rollins, diventando per la prima volta WWE Champion per la gioia dei fan.
Il suo regno come campione fu però molto mediocre: sciatto e poco accattivante, e la federazione preferì privarlo dell'alloro dopo 84 giorni e consegnarlo ad AJ Styles.
Inseguitore grandioso, campione "gneh".





- JEFF HARDY

Il lottatore che più di tutti sono dispiaciuto di inserire in questa lista, trattandosi di uno dei miei wrestler preferiti in assoluto.
Il "Charismatic Enigma" ha dimostrato fin dai suoi primi passi quanto ci sapesse fare sul ring, riuscendo ad entrare nel cuore dei fan col suo stile spericolato e con la sua attitudine basata sul vivere a pieno ogni istante.
Fatta la gavetta nella categoria di coppia e nel mid-card, Jeff Hardy sembrava pronto a compiere il grande passo ai vertici della federazione, ma non aveva ancora fatto i conti col suo più grande nemico: se stesso.
Sono ormai purtroppo noti i suoi problemi con alcool e sostanze stupefacenti, e più volte è stato sospeso dalla compagnia per violazioni al Wellness Program.
Dati i suoi comportamenti fuori dal ring il buon Jeff non riuscì mai a consacrarsi definitivamente, pur non perdendo mai il sostegno dei fan.

Jeff Hardy, Armageddon 2008

I suoi capolavori di storytelling si tennero nel 2008 e nel 2009, inseguendo rispettivamente il WWE Championship e il World Heavyweight Cahmpionship.
La voglia di redenzione e l'ossessione nel raggiungere il top diedero vita a storyline incredibilmente sentite e coinvolgenti, ancora oggi fra le mie preferite.
Non scorderò mai il momento in cui riuscì finalmente a fare suo il titolo WWE ad Armegeddon 2008 contro Edge e Triple H dopo esserci andato vicino per mesi, o ancora quanto ben riuscita sia stata la sua faida estiva con CM Punk per il titolo del mondo.
I suoi regni da campione, ahimè, non sono veramente niente di che, col Charismatic Enigma mai capace di difendere con successo la cintura al primo assalto, e mi mangio le mani pensando a cosa Jeff sarebbe potuto essere se fosse riuscito a controllare i suoi impulsi.





Questi i migliori "inseguitori" nella storia recente del wrestling.
Volendo spaziare ulteriormente, altri nomi potrebbero essere fatti: Diesel nell'allora WWF, Jonny Gargano e Sami Zayn per NXT, Mr. Anderson per la TNA e, restando in casa WWE, Rey Mysterio.
Voi invece cosa ne pensate? Quali altri wrestler vi vengono in mente pensando ai più grandi "inseguitori" di sempre?
Nella speranza che l'articolo vi abbia intrattenuto, io vi mando un forte abbraccio e vi saluto.
Alla prossima!!









                                                                                                              Francesco Calloni










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